venerdì 20 novembre 2009

L'aldilà incensurato

Tu non sai
quanto ancora fa male
scrivere una G un pò schiacciata
come la facevi tu
o una P lunga come un dito
o la posizione delle mani sul volante
e l'unghia che batte il tempo sul cruscotto

e cercare di non farlo

domenica 15 novembre 2009

Tu mi rimpiangerai...bella senz'ominiii

Un post nuovo dove stare: ‘a bella senz'omini ho letto da qualche parte che dovrei parlare di quello che non mi viene in mente di scrivere: forse era lo stesso vecchio zotico che ho adorato nella mia seconda adolescenza che scrisse il racconto breve "Tutti grandi scrittori". Dove infilare espressioni come "aderire alla causa originale in una discesa lenta e profonda e il metro del sesso" se una gruccia curvilinea come una lacrima appendiabiti è rimasta qua (forse dimenticata da Tito e Tarantula) e mentre ripenso che è tua eccolo il cruccio dei giorni che scivolano sotto invece come un tapis roulant a furia di ascoltare brani tristi tutto diventa noioso, persino il male. Ti piacevo finch'è è arrivato il quotidiano, adesso non ridi più quando ci impegnamo a fare spesa all'ultimo minuto coll'emozione di non farcela Riesco a vedere cos'hai mangiato stasera quando vuoti il sacco di labiali un tuo intervento strozza i miei programmi adesso dimmelo chiaro, troia il poeta non può stare male? faccio cosi' schifo quand'è cosi'? il poeta è squallido il poeta diventa ridicolo far vibrare i caratteri come scapole nude le mie mani su braccia snelle dall'impugnatura ergonomica a spazzare via tutti i tuoi dubbi in una scossa fisica e dichiarare il mio malessere per essere di nuovo uomo andare in fondo al dolore è necessario capisci quelle tue foto, in terrazzo che mi mostrasti era li' che dovevo decidere se mi piacevi e da quel momento è stato cosi'

quando il nome non c'è

Senti come urla il mare entrando dall'uscita di servizio in un inferno di scommesse un colosseo nella trachea Declinato a fingere ...