sabato 26 luglio 2008
Masticando furiosamente si rischia di diventar sordi
Sfronderò il vento con la faccia lasciando che i ricordi e gli odori striscino indietro pedissequi, come seguaci innocui ed addestrati. Lo farò per la mia vita. Era nel codice dei samurai trattare con leggerezza la questioni gravi, mentre altresi' si abbisognava grande cura nell'affrontare le piccole cose. Cosi' facendo gli ostacoli più insormontabili diventano risibili muriccioli, e li si può osservare cogli occhi attenti di una leggerezza acquisita in precedenza.
martedì 22 luglio 2008
Ghettizzare Sigfrido ed altri sparvieri mollaccioni
venerdì 18 luglio 2008
La sicumera del cardellino
mercoledì 16 luglio 2008
L'agguato al futuro
lunedì 14 luglio 2008
Schianti a bordo dello Zeppelin ed assortimento ischemico nella sottile coltre cerebrale dell'equipaggio
Poi c'era quello che scrivevi,che mi seduceva al femminile e che sebbene sconnesso sapeva di forte indipendenza. Puzzavi di buono. Davanti al tuo ascensore, coll'odore di fumo ansioso stipato dentro quella cabina mobile verticale che mi salutava dietro una spia ed una porta scorrevole, sapevo che avremmo odiato tutti e due quel momento ripetersi ad oltranza. Il dolore muove tutte le cose e cosi' non si può farne a meno. D'altro canto, l'apatia ci cuce gli occhi. Ma mi dicono dalla regia che non sono gli unici ingranaggi. In certi momenti non resta che fidarsi.
Prima di andarmene, ho bisogno di un cuore modificato che rimanga dentro di me colla sua bella scritta campeggiatrice e localizzatrice (trovo evitabile francamente il “made in China”), mentre il resto ,verrà sementato per le nuove forme viventi. Analogamente, col buonumore di un motteggiatore degli anni'50, trovo stimolante sapere di girare in macchina grazie al petrolio originato dalle sostanze organiche dei miei avi, grazie ragazzi.
sabato 12 luglio 2008
Antarctica
mercoledì 9 luglio 2008
Sicari del Karma
Ci sono strade che non si incontrano più. Vorresti tornare indietro ma non ne hai voglia. E allora mi siedo ad osservarne le cose che vengono buttate via, fissando il lucido delll'asfalto bagnato d'estate, con i camion della spazzatura e le loro sirene mute lampeggianti che sostano brontolando rumori di ferraglia che verrà portata a morire da un'altra parte. Dislochiamo la loro morte, sentiamoci unici di fronte alla nostra fine che è stata. Avere un alito in corpo e non riuscire a farlo volare. Sentire i ricordi che ci fissano speranzosi, ma non avere una risposta, semplicemente sperare che non smetta mai di piovere. Vuoi il sole nella tua vita, da sempre e freneticamente cerchi di evocarlo con un mantra nuovo; per placare la tua sete di te. Ti annoi. Ed io ancora ti voglio. L'odore che mi possiede è sempre più insopportabile, disperatamente commestibile. La discarica è un enorme mostro di liquami, che si nutre delle nostre impronte e si nasconde come un dato di fatto.
quando il nome non c'è
Senti come urla il mare entrando dall'uscita di servizio in un inferno di scommesse un colosseo nella trachea Declinato a fingere ...
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A me mi piacciono i Tochio Otell, e sopratutto il cantante, è troppo bravo! W i Tochio Otell! Anche ai miei amichi piace i Tochio Otell, pur...
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Nessuna situazione è definitiva, almeno non ci si annoia. In ufficio abbiamo collaudato il misuratore di depressione: quasi diventi un tamag...
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Me l’ha detto il corpo, che è ora di alzarsi. Me l’ha detto il corpo, che è ora di alzarsi. Anteponendomi alle caviglie in movimento (un mo...