E non conosco mica le coperte quando me le sbatto addosso (meglio i tuoi piedi tesi e scalcianti che si sfregano come per accendere un fuoco), e non hanno trovato ancora il modo di riempire l'anima di sentimenti senza viverli, ma è anche vero che quel che hai vissuto sarà per sempre tuo.
Mi affaccendo per mettere in quarantena le statistiche ed affidarmi all'animale che pulsa dentro la gabbia toracica, ho fatto di tutto per arrivare li', sfregando un cerino dopo l'altro a mani giunte con la dedizione di chi non vuole più guardarsi con sdegno, strappando i fili della ragione mi sono aperto un varco come un ragno cerca casa. Ma è di pece nera l'inchiostro di rancore di cui avevo fatto scorta, e rende cieco come un muscolo il tam-tam che batte e mi guida, mi sa che mi tocca tornare indietro a prendere dell'ammorbidente.
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