martedì 16 novembre 2010

Eri vestita di friccicore d'Aprile..

Sentirai discordanze enormi dal mio palato. E' la paura del retrogusto di salsa rosa che mi allontana, mi faccio scudo con l'assenza, il guaio sono le parole semplici..che per me, so che non lo capirai, sono come germi. C'è chi usa gli Autori come sagome per sentirsi in fieri, ma il polistirolo è di un pallore che si lascia spezzare a meraviglia mentre non si può ritagliare il bianco che ho in mente, nemmeno inspirando visioni e restituendo lettere

venerdì 17 settembre 2010

Il soundcheck dei Rolling Stones

Non mi sveglio per dormire
faccio in modo che il sonno
occupi la parte restante della vita
per non far male a nessuno
per studiarmi nei sogni
per sentirmi impegnato
e non sentire dolore vero
per fare incontri interessanti
a costo zero

e non sentire più, nel frainteso, il dolore
che causa il telefono, dopo ore
dove non ti guardo e non ti tocco
nell'ora taciturna, priva del rintocco
dove il bisogno di esprimersi, una volta
è sempre sazio
dove perdere l'appetito genetico del rimorso

ma quel che amo di più del sonno
è che al risveglio non ricordo niente

giovedì 16 settembre 2010

Uscire abbronzato dopo il terzo grado

Non sono lividi, quelli che parlano. Sono pietre sulla faccia, quelle che erano zigomi e la vecchiaia arrotonda
Ad occhio nudo non si vede l'energia di un abbraccio...accade tutto con naturalezza non programmabile, e nessun'altro lo sa. Purgarsi di mistero coll'interruzione di un pensiero. Apro gli occhi e mi sveglio in un posto in cui non c'è scritto niente da nessuna parte, segnali e insegne vuote, solo SIGNIFICANTI. E piango per scrivere per il mio gusto di lettore...tornare su certi luoghi dopo tanto come un investigatore...su certe dispute che non sono viste di buon occhio. ben presto ci perderemo nel chiacchiericcio, tra farfalle in ferie, addobbando le chiese con le mani, e le inchieste funerarie per come poi rimanifestarsi in quiete....alta quota di zanzare impavide

giovedì 12 agosto 2010

I fili che tenevano le quote

Faccio più cose in simultanea
ma non scavo profondità in nessuna
e non ricavo niente

sinesteta puro
vedo una candela che sa di panna
proprio dove c'era altitudine

E sempre cosi': pensi di non farcela
ma poi
cosa succede fra la periferia e il centro..?

i fili che tenevano le quote

che succede
mentre trema il punto interrogativo
fino a sparire

che succede
da quando le mie parti di guadagno
danzano sciolte per aria

venerdì 30 luglio 2010

I maiali veri ce li abbiamo in casa..e hanno una fessura sulla schiena

scuse per andarsene via, scalzi o rombanti
scuse per assistere inermi
al passaggio degli spazzini
al logorio degli abiti in dosso
scuse per perdere i capelli
scuse per rovinarsi il fegato
e collezionare intolleranze alimentari
scuse per avere in faccia solchi da spadaccino
scuse per non abitare più qui, dentro questo cazzo di corpo
per avere caldo, anche se è fresco
scuse...scusate l'apparenza
scuse per odiarsi un pò
per essere una vocina fuori dal coro
scuse per pomeriggi immobili
e grondanti di pensieri faticosi
scuse per non chiamare
scuse per non chiederti aiuto
scuse per la mia delusione, di come sei adesso
per non avere espulso il pensiero, di te
seppur prendendo uno dei più alti ascensori al mondo
scuse perchè mi sento solo, e schiavo di me
di una legge che ha scarpe avanti per inerzia
e cervello vintage

giovedì 15 luglio 2010

rock'n stay

Fra il gambo e il vizio
fra la macina e l'indizio
non mi resta più molto

il mio più grande nemico è la digestione
tutte queste speci
non possono più stare insieme

nell'evoluzione ci sarà destrutturazione
al termine, i più forti
andranno in processione fra i morti

ho bisogno di un decongestionante
che semplifichi in sostanza matrice
questa donna, è nella penna
e mi scava la fossa con l'inchiostro

martedì 22 giugno 2010

Il letto in cucina, altro che storie

Se il mondo mi viene contro
suppongo una reazione al contrario

riuscirò a gestire il mio corpo?

siamo esseri meccanici
siamo esseri meccanici
nel processo di robotizzazione della new wave
la drum-machine mi rende vivo (dentro uno schema)
e nel ripescaggio
non voglio sentirmi vecchio

fra le cose che ho sfumato sulla tavolozza
perchè indelebili
come questo "no" al passato
che è un'autodifesa fortissima

riuscirò a gestire il mio corpo?

praticare meditazione
per accontentarsi del livello
di chi non lo fa
e avere una spada di gomma
far pubblicità alla propria vita
nelle case popolari
subito dopo aver scoperto
che non ci si vuole far voler bene

Olio bollente, altro che abbronzatura

venerdì 26 marzo 2010

Trascrivere i discorsi fatti in sala parto aiuta a rilanciare del sano perbenismo

Vorrei sapere come stai
Vorrei sapere come stanno le tue corde vocali
mentre mi dicono come stai
Non è chiaro se il bianco è illuminazione
oppure vuoto come un buco
Dove il tuo dolore saporito riempiva la scena
di lamiere strette
e di calze strappate
dove ti cerco

domenica 21 marzo 2010

IL calcolatore di poesie

Su mani segnate da certe ferite, ricucitesi come potevano
c’è tutta la mia disperazione epidermica
lo zoccolo rustico di un camino
rozzo e statico vecchio
a sistemar brace imbolsita e vesciche buone per metafore

L'abbandono è di me stesso
e te ne faccio carico

E riesco a ridere con te come se questi anni vuoti di noi non ci fossero stati
ma niente di confidenziale, tale da tradire i patti (dei miei fallimenti)
Nervroticamente, l'impazienza di parlarti si risolve nel silenzio
E nel compito di trattenere le lacrime
c’è tutta la mia disperazione epidermica

Ma
stai al gioco, ancora per un pò
se mi dai quel pennino
ti aiuterò a scrivere qualcosa sulla tua fragranza
abbandoniamoci come foglie
in gravità oscillante
ti prenderò il bacino senza peso
un contatto per ricordarti Casa
finchè di colpo finisce

mercoledì 3 febbraio 2010

Succede d’istinto..che non succede niente

Le tue cose miglori
dicono tu le abbia scritte senza viverle
solo l’urto della noia, il grasso della sonnolenza
come un orfano circondato d’amore
assumevi morfina dai giocattoli
ed'eri l'orgoglio del parentado

in quella mammografia
c’era un piccolo miracolo di non appartenenza
e solitudine viziosa

mercoledì 27 gennaio 2010

Investigatori di sregolatezze

Nella poesia c'è estetica. Quando accade, c'è sofferenza per chi legge o produce proprio per questo "vuoto" senso estetico. Si piange con inchiostro silenzioso la propria superficialità.
Ma questi vuoti sono come coperchi lisci e scuri senza maniglia visibile, che nascondono grandi intenti

venerdì 8 gennaio 2010

Zeroglam

Un aereoplano s’incammina fra la gente
e sospira di non esser nato aliante
o uccello intelligente

Una vita intera a cercare
di far funzionare il cuore

ai ferri corti
ex-aequo autore
di uno spiccio funerale


quando il nome non c'è

Senti come urla il mare entrando dall'uscita di servizio in un inferno di scommesse un colosseo nella trachea Declinato a fingere ...