domenica 21 settembre 2008

Il potere sulla mente e non sugli altri

Riconoscere la partecipazione di certi ospiti al marcire delle parti migliori del tuo cervello aiuta a riconoscere quali sono. E' successo poco tempo fa, quando uscendo da un parcheggio strisciai un autobus guidato da una facoltosa arredatrice di 31 anni. Sapevo che prima o poi ci saremmo rivisti. "Ma il tuo stile è comico o tragico?" mi aveva chiesto scendendo i due scalini che la separavano dalla terraferma con aromatica schiettezza. E' successo dopo aver ricominciato a masticare il male cercando, sdilinquito (ma anche "sciropposo" va bene) di esasperare la solitudine, quando denigrando lo specchio e la luce lo girai contro il sole per annientarlo. "Datti una spolverata agli occhi...l'unico posto da centrare oggi è il presente" mi apostrofava Valentina. Aveva ragione,gli spazi da ricoprire erano ancora molti, ed il mio trascorso non era che domato dalla frenesia e dall'impazienza. L'altro piatto della bilancia, fregandosene delle sfumature nel mezzo recitava, in un tono pigro rivolto al passato "per quanto ci sforziamo di allontanarci, io e lei siamo come bavaglio e ciglio". E' facile parcheggiare i ricordi, quanto può essere doloroso tirarli fuori con le pinze. O con il cambio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto

quando il nome non c'è

Senti come urla il mare entrando dall'uscita di servizio in un inferno di scommesse un colosseo nella trachea Declinato a fingere ...